INTRODUZIONE di Vincenzo D’Acunzo

Dopo numerose personali e diverse performances d’arte visiva, ho deciso di propormi con una raccolta di poesie, concepita, generata o comunque ispirata, per fatti, avvenimenti, desideri, sogni o allucinazioni al mare Jonio nelle quali esso ha avuto la parte di artefice o di semplice spettatore. E’ vero che il mare è stato da sempre il centro del mio interesse, soprattutto a livello pittorico, finora però ha rappresentato solo un concetto e un mondo naturale e morfologico, mentre in “Sulle rive dello Jonio” diventa luogo, riferimento specifico, familiare e amico, complice.
Essendo versi legati a vicissitudini e crescita personale, ad essi ho voluto dare un’impronta, un taglio ed un’ottica universale, affidando a cinque “grandi lettori” di comprovata esperienza, come si evince dalle loro biografie in calce al libro, il compito di commentare prima in generale, poi in parte nello specifico, tutte le liriche, a prescindere dalla presentazione a cui ho lasciato spazio a parte.
Cinque smaliziati professionisti della lettura. A loro nessun limite e nessuna condizione ho posto, né ho avuto con loro colloqui chiarificatori; ho voluto insomma che in loro si realizzasse la stessa condizione del semplice lettore.
Posso dire che l’esito di questo esperimento mi ha piacevolmente sorpreso, perché nella diversità delle letture ed interpretazioni si coglie comunque l’universalità della lirica ed io stesso ho scoperto elementi che seppure ho espresso, l’ho fatto in modo immediato ed inconscio.
Per amore della verità dico che i loro commenti sono punti di vista personali, non concordati non discussi, né tantomeno avallati per il semplice fatto di pubblicarli. Con la stessa sincerità e schiettezza con la quale ho investito i commentatori dell’incarico, pubblico i loro commenti senza alcuna interferenza. Di ciò ciascuno di loro può darmi conto e testimonianza. Lascio a loro perciò il compito di istradarvi, guidarvi, indirizzarvi o semplicemente di indicarvi e di illustrare le poesie e i loro contenuti, confidando comunque che ciascun lettore assuma per proprio conto una eventuale diversa ottica, magari diametralmente contraria a quella indicata nel commento. Ringrazio i professionisti che si sono prestati a recitare la parte del “grande lettore” per la serietà e l’impegno con il quale hanno svolto la loro funzione tracciando, in molti casi anche a me stesso, una strada originale che porterà certamente a meglio comprendere la mia poesia.
Buona Lettura …

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