UN FOX TROT |
Ancora le note ossessive e insistenti di quel magico fox-trot, balli passati, storie passate, momenti andati che rimacinano nella mente e si nascondono nei meandri dei pensieri come falene per ricercare qualcosa che più non si trova, quella danza intrisa di una magia innata e naturale che possa salvare il tramonto di un tardo meriggio privo di colore e voce. E le piroette si mescolano ad antiche leggende intrise di mistero, di reti, di modelli, come una ragnatela che ci sta ricoprendo. ……. Questo condottiero maledetto sverna, goliardico preda della vita dissoluta, del piacere amaro …. Ma il poeta per quanto inebriato da tanta audacia, cosciente della crudeltà della storia che pietrifica gli istanti, implora la fuga e non si sente vittima di questo arruolamento infernale e spietato…….. Il condottiero figlio dello Jonio preferisce essere annientato dal suo fox-trot…… non accetterà mai di abbandonarsi al sonno, quando le mani con le piante dei piedi sentono le corde attorno intrecciate e quando ci si solleva in preda ai crampi per afferrare un nodo al quale ne seguirà un altro ….. E’ un “no” sommesso e agguerrito alla prigionia per un attimo di folle felicità …… La culla del mondo, quale la sua terra è, saprà ricolmarlo di tutto ciò di cui necessita, dei suoni, dei colori, della luce per permettere all’anima agguerrita del suo eroe di rinascere……… o risorgere.
Eufrasia MELLACQUA |
“
Da tempo il condottiero sverna
sulle travi divelte dello
scafo
quotidianamente
aspettando Medea ” |