PERCORSO PITTORICO
 
 

Quotidiano "Il Pisticonia" venerdì 31 dicembre 1993, pag. 12
TURSI: UN PRESEPE "RICICLATO"

Paese che vai, presepe che trovi. E con scenari, ambienti, statuine e materiali tra i più vari e disparati. Ma il presepe allestito a Tursi, nella Chiesa del Cuore Misericordioso di Gesù, dall'artista Vincenzo D'Acunzo è certamente tra i più originali e suggestivi, unico nel suo genere per la particolare tipologia dei materiali utilizzati. Ai presepi del consumismo e del falso benessere, D'ACUNZO ha opposto un'installazione polimaterica rigenerata, con scarti di laboratori ed officine, opportunamente riciclati. Ne è così scaturito un presepe "meccanico" e "telematico", che rappresenta non solo una grande opera di folklore religioso ma vuole essere anche una denuncia contro lo spreco e la contaminazione della società. Residui di elettrodomestici, di antenne, corde, orologi, ed altro riprendono nuova linfa vitale nelle mani di D'ACUNZO, che sa plasmare e ricostruire come pochi la materia. Se il momento della tradizione è affidato alle tre statuine in creta, Bambino, Madonna e S. Giuseppe, l'innovazione è tutta nella concezione avveneristica del presepe, quasi addossato ad un muro di eternit, simbolo della precarietà dell'uomo. L'alternarsi equilibrato di luci e colori, poi, vuole quasi indicare quale deve essere il senso del cammino spirituale dell'uomo, per giungere alla Verità. Anche la Natività, del resto, viene espressa quale sorgente di luce che si irradia da una piattaforma, al termine di un ponte d'oro, simbolo della continuità ideale della dimensione spazio - temporale.

(G. C.)
Q 15

 

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