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Quotidiano CITTA' domani, domenica 2 gennaio 1994, pag.
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"L'autore è Vincenzo D'ACUNZO,
un artista di Tursi
- Il presepe
povero è tutto riciclato" -
Al di fuori del consueto il Presepe
"Installazione polimaterica riciclata e rigenerata nella materia e nella forma"
esposto al culto dei fedeli nella chiesa del Cuore Misericordioso di Gesù di
Tursi. L'opera porta il titolo "L'Evento" e tenta, in un ardito e
nuovissimo modo di trattare la materia inerte, di rappresentare la Natività nel
vissuto cristiano, più che raffigurare l'avvenimento come fatto storico.
L'autore, Vincenzo D'ACUNZO, presente nel mondo artistico da oltre vent'anni,
teorizza il riciclaggio dei materiali in quanto solo in questa maniera è
possibile dare un senso alla vita dell'inerte "contro lo spreco e la
lacerazione, il senso di morte di una civiltà che si seppellisce nei suoi
immondezzai", a dire della poetessa Rosa Maria Fusco. La materia più volte
utilizzata e riutilizzata trasmette, secondo D'ACUNZO, un respiro che lui
definisce sinteticamente "respiro dell'inerte", come il mondo vivente
che in varie funzioni e modi più volte utilizzano gli stessi prodotti in
vitamine, proteine ecc. L'impatto all'opera, nonostante l'ardito messaggio, si
rileva gradevole e di effetto. Gronda lavoro e maestria lasciando trasparire la
notevole manipolazione della materia per ottenere gli effetti. La Natività
viene espressa da D'ACUNZO come sorgente di luce che fuoriesce da una
piattaforma al termine di un ponte d'oro che congiunge le dimensioni spazio -
tempo. Le due dimensioni vengono rappresentate da muri in eternit, materiale
moderno ma mobile e precario, quasi a "significare la mobilità e
precarietà della condizione umana" sempre stando alla citazione della
poetessa Fusco. La cometa, pur essa riciclata da una antenna televisiva e un
pezzo meccanico di autovettura, ancora saldamente con una catena il concetto
temporale raffigurato da un tempometro realizzato con scarti di lucidatrice e
parti di orologi non funzionanti. La luce centrale si diffonde in tutte le
direzioni con l'ausilio di quattro fari situati sui piloni della piattaforma,
inondando l'ambiente circostante e il visitatore che rimane così coinvolto, non
come semplice spettatore, ma come destinatario del messaggio
cristiano."
(Redazione)
Q16
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