E’ faticoso
il mestiere di uomo
confinato nella pelle
a coltivare la solitudine
stressato dall’esigenza
di viaggiare in gruppo
per un contatto compatibile.
Nella libertà di andare
richiesta e accordata
cercami.
Avvertirò pulsare
l’ansia esistenziale
complementare e complice
fiutare l’oltre
come il gatto sui tetti
visti da un balcone
che ossessivi
stagliano l’orizzonte
in luogo del familiare amico mare.
Cercami.
Libera energia emotiva
in urla mentali
percepirò la tua voce
sempre più chiara.
Nell’attesa silente
raccoglierò rispettoso
l’inquietudine del vivere nell’amore
la integrerò di mio
con umiltà consapevole.
L’esercizio sarà più duro
dell’eroico dare
cercami.
Varca l’ingresso del mio mondo di
Alice
ove non sarà deleterio
sentire canti nel vento
il tepore del risveglio
col sole del mattino
il refrigerio dell’essere
nell’acqua
che parlotta alla rupe.
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