La costa stanca
del vociare estivo
abbandona la luce abbagliante
e veste l’odore nostalgico
di ocre arancio
sempre più ocra
scendendo a sud.
Sferza il vento
cielo e terra
sventrando sacche d’acqua
cariche dell’ozio d’agosto
per il mare bruno che scava
con le sue onde alte
la sera e i siti umani
estivi
sbrindellando
ricordi e anfratti
annidati numerosi
nel profilo frastagliato.
E’ il settembre jonico
col suo temperamento
sanguigno, umorale e breve.
La furia
ridonato il litorale
rientra nelle viscere e va placandosi
correndo gli scollinamenti
fino all’ultimo sbuffo
ormai domo
sull’azzeramento a riva. |