LA SIBILLA

Sono giorni che lo jonio
non smette di tonfare
sbuffando a riva.
Lo conosco a memoria
quando brontola
stufo e stanco
blatera che
le mie inquietudini
velano di tristezza
le sue performances.
Alba, tramonti e notti
senza effetto
bucano e trapassano
lasciando il nulla.
Ha offerto alla logica
guide
in correnti sottomarine
per ricercare la chiave
dello scrigno di Nettuno.
Non sono un pesce
né, maledizione,
voglio perle o coralli.
Sui terrazzi delle sue spiagge
vorrei tornasse la Sibilla
a ripetermi ancora
e poi ancora
gesta e amori dei prodi antichi
che incantarono la mia anima
illudendo la malinconia.

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