Le ali mozzate
dall’ascia affilata
con pazienza
dalla mola del tempo
impediscono
all’aquila in te
di volare.
Penosi tentativi
fanno boccheggiare
il rapace
che ricomposto
atteggia
l’ancestrale
posa austera.
E’ convinto
fermamente
che
volare
rimane
la
sua aspirazione
attuabile
se lo
volesse.
Intanto muore:
il
giorno
la
notte
il
volo
l’ideale.
Depenna il corpo
nell’apatia dell’esistere.
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