Periodo prime sperimentazioni e approdi arte povera |
". . . . . La mostra del 1978
vede l'affermazione prepotente delle macchie, colori fusi, effetti ricercati
con lo studio oppure ottenuti per caso, mescolanze estemporanee ed
esperimenti cervellotici, fusioni a caldo con carboni accesi buttati sulla
tela e poi ripresi col pennello o a freddo con gocce bizzarre colanti da un
sacchetto di plastica bucherellato raccolto per strada. E' un po' il periodo
"pop" di D'ACUNZO, superato dalle macchie larghe, dai colori contrastanti,
che dicono il tema ecologico, con quei bidoni di spazzatura o quei sacchetti
di concime grondanti sangue, e denunciano le illusioni della pubblicità . Il
pittore è convinto che questo sia il suo miglior periodo, il più fertile,
senz'altro anche il più gratificante sotto tutti gli aspetti. ......" (Catalogo Giugno 1989 dr. A. Rondinelli) " . . . . Prendendo il sentiero della pittura in un luogo ricco
di spazi emotivi si è tentati a verificare tutte le esperienze, mentre la
contemplazione pittorica ne subisce l'interruzione. D'ACUNZO dipinge in un
crescendo di ricerca; è insoddisfatto nel momento di deporre la tela; lo
entusiasma una patina di colore, che si essicca sul fondo di un barattolo,
e la raccoglie deponendola su uno spazio per farne un sole o un fiore. . .
. . ." Si riferiscono a questo periodo: Dizionario Artisti Oggi . . . . . a cura di Agostino Pensa, editrice Ape Terni, anno 1979, pag. 52 Rivista "AMICIZIA & CULTURA Tursi 1982 - 1992", edizione marzo 1994, casa editrice OTTOMANO, da pag. 109 a pag. 118 "VINCENZO D'ACUNZO TRA ARTE E ARTIGIANATO Rivista "ART LEADER", casa editrice Rossano Massaccesi, anno 4, numero 21, novembre/ dicembre 1994, pag. 76, Note: |
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